Come è nato il blog "scillachiese"?

Questo blog nasce dalla fede e devozione che,
questo piccolo gruppo di ragazzi,
ha verso le proprie chiese
e ciò che rappresentano.

20 maggio 2008

"SCILLA, COMUNITA’ MARIANA"


Scilla, la cui storia ha radici che si perdono nella notte dei tempi, è una comunità cristiana sin dagli albori stessi del cristianesimo. La cosa che colpisce di più è che in questi secoli di tradizione cristiana è andato sempre crescendo e radicandosi il culto alla Vergine Maria, da sempre Titolare dell’unica Parrocchia scillese, pur nei diversi Titoli a Lei dedicati, figli delle varie epoche storiche. All’interno della cappella del Santissimo Sacramento della chiesa Matrice è custodito un dipinto su tavola raffigurante (verosimilmente) la Vergine Odigitria, titolo bizantino che si può tradurre come “Colei che indica la via”, chiamata dagli scillesi Madonna della Porta, per via dell’arco arabo-moresco, dipinto alle sue spalle (Canonico G. Minasi) . Di fattura antichissima, è riconducibile per le sue peculiarità esecutive al periodo bizantino. Questo dipinto è il più antico presente oggi a Scilla: era posto nell’originaria chiesa bizantina, divenuta poi cripta della soprastante chiesa Matrice. Successivamente, e cioè tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI, venne collocata sull’altare maggiore la statua marmorea della Vergine Maria, con ai lati due angeli, anch’essi marmorei, genuflessi in atto di venerazione, restando sempre la Vergine titolare della nostra parrocchia. Nel 1999, questa Sacra Effige venne collocata all’interno della chiesa Matrice, nel corso dei lavori di abbellimento della chiesa stessa, per volere dell’allora arciprete don Mimmo Marturano, recuperandola in tempo dall’erosione, essendo stata esposta per circa trent’anni sulla facciata. Ma, come molti sapranno, Scilla possedeva altre chiese, non più esistenti oggi a causa dei terremoti e soprattutto degli “uomini”, sparse un po’ in tutto il territorio comunale. Ebbene, di queste chiese, ben tre erano dedicate alla Vergine Maria! La chiesa della Madonna Addolorata, collocata dove ora sorge il belvedere Morselli e distrutta dal terremoto del 1908; la chiesa della Madonna delle Grazie, collocata dove ora sorge il muro della stazione, di fronte all’ingresso del lungomare, la cui pala d’altare è oggi custodita nella chiesa Matrice, distrutta per poter costruire la soprastante stazione ferroviaria; la chiesa della Madonna del Rosario, che possedeva anche una confraternita, collocata dove ora è posta la rosa dei venti in piazza San Rocco, distrutta in parte dal cataclisma del 1908, in parte dal corpo dei vigili del fuoco. Ma l’elemento che più di ogni altro fa di Scilla una comunità mariana è che le sette chiese esistenti oggi a Scilla, eccezion fatta per la plurisecolare chiesa di San Rocco, sono tutte intitolate alla Vergine o a Lei strettamente collegate. Le chiese intitolate alla Vergine Maria sono: la chiesa Matrice dell’Immacolata, la chiesa di Maria Santissima di Porto Salvo, la Chiesa del Carmine e la chiesa della Madonna del Buon Consiglio, ai più conosciuta come chiesa di San Giovanni Battista. La chiesa di San Giuseppe era originariamente intitolata all’Annunziata, come ricorda il nome del rione in cui sorge, e come ricorda il paliotto tufaceo della Mensa Eucaristica. La chiesa dello Spirito Santo è ovviamente intitolata alla Terza Persona della Santissima Trinità, nella quale assume particolare rilievo però Maria, in quanto Regina degli Apostoli. Da queste righe emerge chiaramente come Scilla, città antichissima, abbia sempre affidato, nella prosperità e nel bisogno, le proprie sorti all’intercessione della Beata Vergine Maria.

Rocco Panuccio

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