Come è nato il blog "scillachiese"?

Questo blog nasce dalla fede e devozione che,
questo piccolo gruppo di ragazzi,
ha verso le proprie chiese
e ciò che rappresentano.

30 gennaio 2008

LE QUARANT’ORE: ANTICO VINCOLO DI FEDE E D’AMORE CON GESU’ EUCARESTIA

Miracolo Eucaristico di Lanciano VIII secolo Processione del Corpus Domini 2002

Le cosiddette “Quarant’ore” d’esposizione ed adorazione eucaristica sono un antichissimo vincolo di fede e d’amore che, da secoli, uniscono gli scillesi alla Santissima Trinità ed al Nostro Signore Gesù Cristo nella peculiare forma dell’Ostia consacrata.

L’ultima ricorrenza di tale pia tradizione risale al 2003 ed è intimo auspicio dei curatori di questo sito che nei prossimi anni possa essere ripresa.

Le “Quarant’ore” rappresentano una sorta di itinerario di fede, simbolico ed effettivo, attraverso le sette chiese della Parrocchia arcipretale di Scilla (quale essa risultava prima dell’unione con la Parrocchia di Favazzina). Tale itinerario parte dal quartiere di San Giorgio – collinare e centrale -, per poi abbracciare Chianalea – la “città dei pescatori” – e Marina Grande, il quartiere del divertimento, concludendosi nella Chiesa arcipretale di Maria Ss. Immacolata, punto di confluenza dei tre quartieri “storici” della città.

Per stabilire le date dei vari appuntamenti con il Santissimo è necessario riferirsi al mercoledì delle ceneri, essendo il lunedì ed il martedì immediatamente precedenti i giorni dedicati all’adorazione presso la Chiesa arcipretale. Da qui, si risale a ritroso al giovedì e venerdì delle cinque settimane precedenti, per fissare le date degli altrettanti appuntamenti nelle chiese rionali e nella Chiesa patronale di San Rocco.

La chiesa di San Giuseppe, situata nella parte settentrionale del quartiere di Chianalea, è esclusa da questo calendario ma non dall’esposizione ed adorazione eucaristica che, in passato, avevano luogo, in forma comunitaria, nella tarda sera di ogni I maggio, essendo anche questo giorno, oltre al 19 marzo, dedicato al Patriarca della Chiesa, con riguardo al suo attributo di lavoratore. Da circa un quindicennio, l’adorazione ha luogo – nelle stesse forme delle “Quarant’ore” – durante il Triduo di preparazione alla Solennità di San Giuseppe, il 19 marzo, dal 16 al 18 marzo. Il motivo dell’esclusione della chiesa di San Giuseppe dal calendario “normale” ha motivi “pratici”, in quanto una sua inclusione significherebbe quasi sempre anticipare l’inizio dell’itinerario in pieno tempo di Natale, essendo, viceversa, le “Quarant’ore” prettamente destinate ad ottenere una più adeguata preparazione spirituale al tempo forte della Quaresima.

Nel corso degli anni, è invalsa la felice abitudine di dedicare all’adorazione eucaristica – personale e comunitaria – anche dei giorni dedicati alla memoria, o alla preparazione alla memoria stessa, dei Santi ai quali gli scillesi sono maggiormente legati, come il 16 agosto, Festa liturgica del Patrono della città San Rocco - giornata già da secoli dedicata interamente alla preghiera – o il Triduo di preparazione alla Festa di San Francesco da Paola.

Il calendario delle “Quarant’ore” propriamente dette prende avvio dalla chiesa di Maria Ss. di Monte Carmelo, nel quartiere di San Giorgio, detta anche, in vernacolo, Santa Loia o Santa Loi per via dell’ubicazione, in passato, nello stesso luogo, di una chiesa dedicata a San Luigi Gonzaga. La settimana successiva si passa alla caratteristica chiesa di San Giovanni Battista e si lascia il quartiere centrale con la chiesa di San Rocco. E’, quindi, la volta della chiesa dello Spirito Santo – che è anche il luogo principale della devozione a San Francesco da Paola -, a Marina Grande, per poi passare alla chiesa di Maria Ss. di Porto Salvo, a Chianalea, e concludere nella Chiesa arcipretale.



Ciascuna delle due giornate si apre con il Santo Rosario della B.V. Maria e con la celebrazione eucaristica, durante la quale è consacrata l’Ostia che subito dopo verrà esposta, quasi sempre in antichi ostensori, talvolta posti su pregevoli tronetti. Segue quindi un’intensa giornata di adorazione e di riflessione personale o di gruppo culminante, nel pomeriggio, nell’adorazione comunitaria meditata, guidata dall’Arciprete e coronata dalla solenne benedizione eucaristica e dalla santa messa.

Tra i frutti più visibili che, nei secoli, ha prodotto il legame d’amore costituito dalle “Quarant’ore” vi è una notevole raccolta di canti, inni, rosari e preghiere, che Scillachiese non esclude di pubblicare in futuro.

Giovanni Panuccio

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Vorrei ricordare ed aggiungere a quanto descritto in maniera perfetta dall'amico Giovanni Panuccio circa la tradizione delle sacre quarant'ore a Scilla, tutte quelle persone che con spirito di sacrificio e di amore hanno curato la preparazione delle chiese in ogni minimo particolare (pulizia,tovaglie,fiori etc).Ho ancora davanti agli occhi donne e uomini che, quando ancora non esisteva l'acqua nella sacrestia della chiesa dello Spirito Santo, la trasportavano dalle fontane vicine.Che gara poi per salire a sunare le campane; eravamo felici perche' Gesu', realmente presente nell'Eucarestia veniva in mezzo a noi.Penso alle nostre nonne che per la loro veneranda età non riuscendo piu'a salire a Matrice si incontravano con persone che magari non vedevano da tempo ed erano baci, pianti,abbracci. E che dire di quelle mamme che nelle ore piu' delicate (11.30-13.30) si mettevano d'accordo affinche' Gesu' non rimanesse senza nessuno. Mi ricordo che quando c'era in chiesa una sola persona si diceva " u Signuri e' sulu" e subito si correva a dare rintocchi di campana.Verso le 14.30 con le chiese colme di persone si iniziava a lodore Gesù con un tripudio di canti ,inni e fiori.Tutto questo avveniva in un clima di comunione e fraternita' .
Giuseppe Fontana

Anonimo ha detto...

Un elemento fondamentale che emerge dalla righe di quest'articolo è la prova della fede fortemente Cristologica che da sempre ha caratterizzato la comunità scillese.In questi ultimi anni atrraverso congetture e testimonianze false,si è cercato di sovvertire le cose,attribuendo agli scillesi una fede che pone al primo posto la devozione ai Santi e dopo la fede in Dio.Grazie a questo articolo si è rinfrescata la memoria,ricordando che anche nel celebrare la memoria liturgica dei Santi,veniva posto al primo piano Dio,attraverso l'Adorazione comunitaria,e anche il 16 agosto,memoria liturgica del nostro Santo Patrono,l'intera giornata è stata da sempre dedicata all'Adorazione Eucaristica.In virtù di ciò pregherei le parsone di documentarsi prima di fare affermazioni prive di fondamento e quindi del tutto false.Rocco Panuccio.

Anonimo ha detto...

Perche' affannarsi a ricordare quant' era bella la "tradizione" delle 40 ore passate con Gesù, quando da più di un anno Lui ci ha dato la gioia di una sua perenne presenza (GIORNO E NOTTE, nel tebernacolo sempre aperto della chiesa matrice)in mezzo a noi? Mi commuovo quando osservo il susseguirsi degli adoratori che donano un'ora del proprio tempo per adorarLo...sono cuori infiammati d'amore; hanno capito che il segreto sta nello smetterla di parlare,parlare, parlare e mettere al centro di tutto il proprio IO :hanno capito che ogni tanto fa bene anche chiudere la bocca; questo umile atteggiamento ci metterà nella condizione di grazia di potere ascoltare quello che Gesù ha da dirci. Grazie Gesù!

Anonimo ha detto...

Cara/o amica/o, che male c'è a ricordare?! Che male c'è a guardare, con un pizzico - perchè no? - di nostalgia, ad una "tradizione" (ti sembra così brutta questa parola?!) che per secoli - anche se, probabilmente, con modalità formalmente differenti - ha trasmesso a generazioni di Scillesi la devozione per l'Eucarestia e lo stupore per il Miracolo della Transustanziazione?! Perchè non ricordare quei luoghi e quelle persone che, nella loro semplicità, hanno mostrato di comprendere meglio di molti sapienti la bellezza e la profondità di questo Mistero? Forse "il male" sta nel fatto che tale percorso spirituale coincideva anche con un percorso "fisico" che abbracciava tutte le chiese della Parrocchia, e quindi tutti i quartieri della città? Be', penso che in ciò s'inverasse un preciso "comando" evangelico: quello di annunciare la Buona Novella a più persone possibile, in più luoghi possibile. Né mi pare minimamente dannoso che tale "calendario" s'intreccasse con quello dei vari momenti dedicati alla memoria della B.V. Maria e dei Santi, vale a dire quanti, fra i membri della nostra famiglia cristiana che ci hanno preceduto, ci hanno indicato la via della Fede, della Speranza e della Carità: la via, in un certo senso, dell'Eucarestia! Non riesco a comprendere, inoltre, anche dopo aver riletto il mio articolo, come in questo ricordo tu possa scorgere una sorta di sottovalutazione per altre forme di preghiera eucaristica: l'Amore, per definizione, include e non esclude!
Tradizione, come tu certamente sai, vuol dire "consegna". E' grazie alla Tradizione che Santa Madre Chiesa ci "consegna" ogni giorno il suo Depositum Fidei, perchè noi, a nostra volta, lo consegnamo ad altri... Di sicuro, su una cosa sottoscrivo in pieno il tuo intervento: quando dici che ogni tanto fa bene chiudere la bocca e che questo umile atteggiamento ci metterà nella condizione di grazia di poter ascoltare quello che Gesù ha da trasmetterci! Pace e bene! Giovanni Panuccio

Anonimo ha detto...

Qui chi mette al centro il proprio "Io" non è chi ha semplicemente ricordato una forma di Adorazione Eucaristica accantonata da una linea pastorale che puo' essere condivisibile o no, ma certamente tu e quelli come te che in questi ultimi anni hanno avuto l'occasione di esibirsi personalizzando ogni funzione liturgica.Poi se sei una persona "LIBERA" perche' non hai il coraggio di firmarti con nome e cognome anzichè usare uno pseudonimo adoramus te domine che è tutto un programma?
Hai ragione che di parole in questi quattro anni ne sono state dette abbastanza, però mi domando e dico:- Chi è che ha incitato affinchè accadesse tutto ciò? -
Perchè c'è tanta agitazione ogni qualvolta si ricodano gli eventi positivi vissuti negli anni scorsi?
Non riesco a spiegarmelo.
Svegliati che la primavera sta per arrivare.
Un saluto sincero.
Giuseppe Fontana