Questa festa veniva sempre celebrata, infatti - come attesta lo statuto della confraternita di Portosalvo - l'ultima domenica di agosto, preceduta da novena e conclusa con Santa Messa Solenne e processione.
Per motivi che ignoriamo, per decenni questa solennità non è stata osservata, ma mai sono venuti meno l'attacamento e la devozione verso la chiesa di Portosalvo. Non solo dagli abitanti del quartiere, ma dagli scillesi tutti, dai favazzinesi che - in un certo senso - hanno così preceduto di parecchi decenni l'unione formale della loro Parrocchia a quella arcipretale, e altri ancora che non sono mancati mai alle diverse feste celebrate in questa chiesa, contribuendo alla spese di mantenimento e restauro della stessa.
Negli anni '80, a cura della signora Ninuccia Pippia e del compianto marito Franco Martello, la chiesa ebbe un nuovo slancio. Si moltiplicarono le iniziative di preghiera e formazione, sia per ragazzi sia per adulti, assiduamente partecipate da persone di tutti i rioni di Scilla.
Il 25 agosto del 1996, riconoscendo la fondatezza e la sincerità della richiesta di numerosi fedeli, Don Mimmo Marturano celebrò dopo molti anni la Solennità della B. V. di Portosalvo in una chiesa stracolma! Di persone, ma soprattutto della loro incontenibile commozione data dalla gioia di poter dopo così tanto tempo festeggiare Colei che ci indica la strada per approdare al Porto Sicuro che è Cristo.
Due anni dopo, la festa si è arricchita della traslazione di pochi metri della venerata statua che culminava nello scalo di alaggio dove si pregava per la Gente di Mare - civile e militare - perita in naufragi o durante il lavoro. S'invocava l'intercessione della Vergine affinché la Bendizione di Dio scendesse sulle acque e le rendesse sicure e ricche di pescato. A questo punto il trionfale rientro dell'effigie in chiesa e la preghiera conclusiva saguita dalla solenne benedizione.
La Festa di Portosalvo era un po' diversa delle altre feste scillesi. Fin dall'inizio si sono applicate le regole che negli anni successivi sono diventate obbligatorie per tutte le altre feste come il divieto della raccolta di offerte in denaro durante la processione. Don Mimmo, inoltre, acconsentì alla piccola festa esterna alla chiesa a condizione che non avrebbe avuto luogo la raccolta di offerte "porta a porta" prima della festa stessa. La festa doveva essere un motivo per incontrarsi, per creare COMUNIONE. Tutti si dovevano interessare alla festa, ognuno secondo le proprie possibilità e capacità. Così è stato e in poco tempo sono nate molte iniziative che avevano il fine di far stare insieme le persone e raccogliere fondi per il restauro della chiesa.
Dopo il primo anno anche la Banda "Città di Scilla" offrì la sua collaborazione in cambio di compensi poco più che simbolici (piccola cena frugale).
Fra le molte iniziative, ricordo l'offerta da parte di diverse donne delle loro opere di ricamo realizzate durante l'anno e messe in premio della lotteria annuale realizzata per scopi benefici. Il sorteggio era gestito dai bambini. L'ultimo anno i pescatori hanno offerto un'Agape, col pesce pescato da loro. Il tutto era sempre preceduto da un incontro di catechesi svoltosi in chiesa, che faceva parte degli altri incontri che si effettuavano durante le altre feste, nei quali venivano invitati sia i singoli che le associazioni tutte del paese.
Purtroppo i cambiamenti di "gestione" molte volte creano scompiglio. E' il caso di Scilla. Tutto è stato stravolto, ma la "sorte" peggiore è toccata - oltre che alla chiesa di San Giovanni Battista - alla chiesa di Portosalvo e di conseguenza alla festa della Beata Vergine.
Tutto è stato cancellato, annullato. Le memorie liturgiche dei Santi - soltanto a Porto Salvo: i Medici e Martiri Cosma e Damiano, la Vergine e Martire Lucia e la B.V. delle Grazie - i gruppi, la possibilità di accedere in chiesa o di celebrare matrimoni. Tranne uno celebrato per la fermezza della sposa - figlia di pescatori - che in quella chiesa recepì parte della sua formazione cristiana. Si è arrivati a mettere in giro voci ingiuriose per il luogo sacro e per chi lo custodiva. Gli stessi più volte additati dall'altare. Non si fermano più le processioni sul sagrato, tra l'incredulità dei partecipanti etc.
Ma chi scrive - come tante altre persone di Scilla - è sostenuto della fede che ripone in Cristo.
Oggi molte cose sembrano insopportabili, ma forse ci stanno forgiando per proseguire in futuro ritrovandoci tutti in una sola ciurma con "IL" solo Capitano. Riponiamo fiducia nella Vergine di Portosalvo che anche durante le tempeste più tremende - Lei, Stella del mare - ci guida sempre al Porto Sicuro che è Cristo nostro UNICO Signore nell'Unita della Santissima Trinità.
Costantino Alfonzetti