
Scopo principale di Scillachiese - oltre ovviamente a preservare almeno la memoria storica delle nostre tradizioni di fede e di devozione e del nostro immenso patrimonio artistico-culturale – è quello di far conoscere elementi del nostro patrimonio che, per i più svariati motivi, ai più risultano sconosciuti o, semplicemente, non si conosce il loro effettivo valore. A Scilla, la devozione verso i vari Santi e
La dimensione elevata delle statue (Scilla possiede le statue più grandi per dimensioni dell’intero comprensorio) e la loro pregevole fattura hanno portato alla realizzazione di grandi vare che, nella maggioranza dei casi, più che strumenti per trasportare le sacre Effigi, sono vere e proprie opere d’arte. Le nostre vare sono state realizzate tutte da artisti differenti rispetto agli scultori delle statue soprastanti e verosimilmente in epoche – anche se di poco – differenti. In alcune vi è un’incisione con su scritto l’autore, come ad esempio nel retro della vara di San Giovanni Battista o in quella di San Rocco dove si legge “ A DIVOZIONE DI ROCCO BARRESI E LAVORATORI
o anteriore al
solo successivamente venne utilizza per la statua di San Francesco. Secondo i miei gusti, la più bella e pregiata è la vara di San Rocco. Questa è sorretta da quattro leoni, simbolo della forza e dell’eroicità della fede, sovrastata da una mensola decorata in basso rilievo con motivi floreali che regge la parte superiore che per decorazione ha, nelle tre facce principali, un festone dorato. Ai quattro angoli vi sono dei portafiori in legno con dei mazzi di rose rosa, margherite, gigli e foglie di edera in lamina dipinta. La vara, oltre che per la sua maestosa grandezza, colpisce per i suoi tenui colori, dati dalla tecnica dell’argento meccato che dona all’oro un colorito più tenue. Altra bellissima espre
ssione d’arte è la vara di Maria Ss. di Porto Salvo a Chianalea. Questa, di caratteristiche simili a quella di San Rocco ma di dimensioni più ridotte, possiede - in luogo dei leoni - quattro bellissime aquile con le ali spiegate lavorate minuziosamente nei più piccoli particolari, simbolo anch’esse della forza ma adatte, a differenza dei leoni, ad una figura femminile.
Va detto che il leone nella cristianità è il simbolo dell’evangelista Marco e l’aquila di Giovanni, ma in questo caso non pare che ci sia nessun nesso particolare, rispettivamente, con San Rocco e con
Rocco Panuccio
6 commenti:
Commento di sere tratto dal "Guest Book":
che è bella l'immagine della processione di San Francesco!! Mi ha emozionato..
Vero, sere, è proprio bellissima! Se non l'hai ancora fatto, ti consiglio di portare la freccetta del mouse sull'immagine e cliccare. La troverai ingrandita e ancora più emozionante!
Giovanni Panuccio
Commento di santina tratto dal "Guest Book":
E' veramente bella l'ìimmagine
del tratto di processione di San Francesco, fa emozionare, avete proprio ragione Sere e Giovanni
Ciao
Commento di otto volante tratto dal "Guest Book":
Bravo ROCCO PANUCCIO.
Hai fatto un bellissimo articolo sulle vare che ci sono a Scilla, con dovizia di particolari e con notizie a me sconosciute.
Grazie, continua così.
Un'idea: perchè non fai un bel cd con tutte le immagini dei Santi e Madonne (statue grandi e piccole, quadri, e anche tutto ciò che hanno in privato i cittadini) venerate e non a Scilla.
Potrai aggiungere, per arricchire, particolari del viso, delle mani, delle vare. ecc.
Credo che molti, specialmente le nuove generazioni, non conoscono (mi ci metto anch'io).
Una domanda: la Madonna dello Spirito Santo sembra che sia inginocchiata, è vero?
un caro saluto
Commento di Giovanni B. tratto dal "Guest Book":
La foto della processione di S Francesco è veramente bella ed così "reale" che non mi sarei meravigliato se avessi sentito anche il sonoro.
L'ho messa sul desktop.
Grazie a tutti voi.
Giovanni B.
Commento di Rocco Panuccio tratto dal "Guest Book":
Otto Volsnte grazie per i complipenti, quando sono sinceri sono sempre graditi. La statua raffigura la Madonna inginocchiata nell'atto di ricevere su di se lo Spirito Santo che è rappresentato da una fiammella rossa posta sul Suo capo. Se si guarda attentamente la si fede sulla foto. Originariamente, tra la testa e l'aureola, vi era una colomba argentea che si ignora dove sia finita. Questa statua è stata collocata per oltre 20 anni sull'altare maggiore, in luogo del dipinto del Celebrano, collocato successivamente alla sistemazione dell'allarme.
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