Come è nato il blog "scillachiese"?

Questo blog nasce dalla fede e devozione che,
questo piccolo gruppo di ragazzi,
ha verso le proprie chiese
e ciò che rappresentano.

13 giugno 2008

"Sant’Antonio da Padova a Scilla"

Fra le tante devozioni che legano gli scillesi con i propri santi patroni, particolare rilevanza ricopre quella verso Sant’Antonio da Padova. Questo grande Santo, fra i più venerati d’Italia, occupa, da tempo immemorabile, un posto particolare nel cuore di ogni scillese. Su sette chiese esistenti oggi a Scilla, quattro posseggono icone che Lo raffigurano, e ben tre - le chiese dello Spirito Santo, di San Giovanni Battista e di San Rocco - posseggono anche delle pregevoli statue. La cosa che colpisce di più è il fatto che sia nella chiesa di San Rocco sia in quella dello Spirito Santo ci sono addirittura più opere d’arte a Lui dedicate. Nella chiesa di San Rocco vi sono due grandi tele settecentesche, una che raffigura Sant’Antonio genuflesso di fronte a Gesù Bambino, posta nella zona absidale, ed un’altra di identiche dimensioni e di fattura similare, che raffigura il Santo nell’atto di far riacquistare la vista ad una donna, collocato a destra del maestoso portone d’ingresso. Entrambi i quadri appartenevano al convento dei Padri Osservanti che sorgeva lungo la via che oggi, proprio per l’antica presenza del convento, è denominata “Orto Monaci”. Inoltre, nella suddetta Chiesa, vi è un busto marmoreo di piccole dimensioni, che raffigura il Santo privo di Bambino, originariamente collocato nella cripta della stessa chiesa. Nella chiesa di Spirito Santo vi è un bellissimo dipinto, anch’esso settecentesco, che raffigura il Santo per intero ad altezza naturale, posto come pala di uno dei due altari laterali in marmo. Nel vano sottostante la sacrestia, si trova “gettata”una scultura lignea del santo, molto antica e ormai completamente erosa a causa dell’incuria umana, mentre in chiesa ve n’è custodita un’altra, che risale alla prima metà del XX secolo, scolpita a Lecce. La grande devozione, da sempre presente, ha portato a celebrare, fino a cinque anni fa, la TREDICINA , ossia i tredici giorni in preparazione alla festa, in due orari diversi e in due chiese diverse. La mattina alle 7 la celebrazione era svolta nella chiesa di San Giovanni e la sera alle 19 nella chiesa di Spirito Santo. Inutile dire quale fosse la partecipazione, perché è ovviamente intuibile dalla necessità di celebrare due messe al giorno e in due chiese diverse della parrocchia! Subito dopo la seconda guerra mondiale, si è deciso di celebrare la festa di Sant’Antonio portando in processione la statua custodita nella chiesa di San Giovanni. Ma la cosa più sorprendente è che il comitato organizzatore era composto da tredici persone, tutte di nome Antonio! E’ triste parlare sempre al passato quando si tratta di descrive la nostra storia e le nostre tradizioni. Senza passato non vi sarà futuro! Nel porgere i miei più cari auguri a tutti coloro, uomini e donne, che portano il nome di questo grande Santo, in tutte le sue varianti, chiedo al Signore nostro Dio che, per intercessione di Sant’Antonio, faccia sì che presto si possa tornare a parlare al presente delle nostre sante tradizioni e al passato di questo periodo di angustia.

Rocco Panuccio


2 commenti:

giuseppe fontana ha detto...

Vorrei arricchire l'articolo di Rocco con una piccola nota storica circa la devozione di sant'Anonio da Padova a Scilla. Il mio compianto nonno mi raccontava che la processione del Santo si svolgeva non solo nel quartire di San Giorgio ma anche per qualche tempo nel rione di Marina Grande per volere della compianta dott.ssa Paladino, la quale era molto devota al Santo;infatti sulla facciata di quella che era la sua residenza estiva è ancor oggi collocato un dipinto di forma circolare raffigurante Sant'antonio da Padova col Bambino.Inoltre la statua del Santo custodita nella chiesa di Spirito Santo,se la memoria non mi inganna,è stata realizzata a spese della Dott.ssa Paladino.
Un altro elemento di devozione è una nicchia dedicata al Santo,situata nel rione di Chianalea lungo le mura di cinta della villa Zagari.

Rocco ha detto...

Ringrazio Giuseppe per le interessanti note storiche e colgo l'occasione per spiegare il perchè dell'offerta della statua di Sant'Antonio. La statua di Sant'Antonio custodita nella chiesa di Spirito Santo, venne donata dalla madre della Dott.ssa Paladino, la quale aveva richiesto a Dio che per intercessione del Santo padovano, gli donasse la gioia della maternità. La grazia da lei richiesta venne esaudita e alla nascita della figlia - la dott.ssa Paladino appunto - per segno di riconoscenza, dono'la statua che si venera(o meglio si venerava fino a 5 anni fa )nella chiesa di Spirito Santo. La dott.ssa Paladino era particolamente devota a Sant'Antonio perchè sapeva che la sua nascita era avvenuta grazie all'intercessione presso Dio del grande Santo di Padova.