Come è nato il blog "scillachiese"?

Questo blog nasce dalla fede e devozione che,
questo piccolo gruppo di ragazzi,
ha verso le proprie chiese
e ciò che rappresentano.

24 agosto 2008

“CON GLI SCILLESI NEGLI STATI UNITI”

A seguito di espresso invito del Comitato Scillesi d’America per la ricostruzione della Chiesa di S. Rocco, il 29 novembre ci siamo recati in Port Chester io, l’arciprete don Mimmo Marturano e il signor sindaco dr. Caratozzolo, per partecipare ad un meeting di raccolta-fondi che si è svolto il 1° dicembre nel ristorante Alex e Hening in località Iaicester di New Rochelle.
Gratitudine e ringraziamenti sono stati espressi da me, in qualità di promotore della composizione dell’originario comitato del settembre 1973 per la raccolta dei fondi necessari alla ricostruzione della chiesa. Ho ricordato, in quella cerimonia di alto significato morale e religioso, le figure di coloro che, a distanza di 18 anni, non sono più fra noi: Varbaro Antonino, Varbaro Pasquale e Dominik Ciccone del comitato di Port Chester; Epifanio Bellantoni, Giovanni Primerano e Raimondo Anastasi del Comitato scillese, Francesco Corsaro del comitato canadese.
Un “grazie” particolare alla Signora Cacciola ved. Varbaro per la preziosa opera di continuità nella presidenza del comitato USA dopo la immatura dipartita del marito Antonino.
Ringraziamento ho anche espresso a tutti gli scillesi sparsi nel mondo, che si sono ritrovati uniti nella fede e nella devozione verso S. Rocco, manifestando la loro generosità attraverso le sostanziose offerte. Soddisfazione è stata manifestata per il raggiungimento della somma necessaria per la composizione e messa in opera del pavimento in marmo istoriato, per un ammontare complessivo di 125 milioni di lire.
E’ seguito l’intervento del sindaco Caratozzolo, il quale ha ringraziato per l’attaccamento dimostrato verso il paese natio, prima attraverso la realizzazione dell’ospedale e dopo con il contributo elargito per la ricostruzione della Chiesa di S. Rocco. Si è rallegrato per il felice inserimento di tutte le famiglie emigrate sia nel tessuto economico che nella vita democratica del paese che li ha ospitati, tanto che potrebbero essere di sprone per la maturazione democratica del loro paese d’origine.
Per questo ha auspicato che i rapporti possano ancora consolidarsi attraverso la costituzione di un comitato per gli emigrati a cui partecipino tutte le componenti sociali di Scilla e che solleciti le amministrazioni provinciali e regionali sui problemi dei nostri emigrati. In questo contesto, in occasione del 125° anniversario della fondazione di Port Chester, che cadrà il prossimo anno, si potrebbe organizzare un intervento culturale della tradizione scillese e attuare un gemellaggio tra le due città, con la partecipazione della rappresentanza del consiglio comunale.
Don Mimmo Marturano ha sottolineato che la ricostruzione della Chiesa di S. Rocco è stata una grazia, tenuto conto che tutti gli scillesi emigrati in Canada, Stati Uniti, Germania, Italia del Nord ed altre parti del mondo si sono ritrovati uniti attorno al Patrono. Ha raccomandato di mantenere l’unità per poter contare nella società pluralistica in cui sono inseriti, per custodire e trasmettere alle nuove generazioni i valori umani che non possono essere smarriti e tenere sempre vivo l’amore verso la terra natia.
Non è mancato un incontro affettuoso con i solanesi in Mont Kisco in casa del vicepresidente Currò, ove si è pure ribadita la necessità di rimanere uniti e cooperare con la comunità degli scillesi di Port Chester.
L’incontro con gli scillesi d’America è stato permeato da spirito di affettuosa ospitalità, che ha confermato ancora una volta la generosità di cuore dei nostri fratelli lontani e lo spirito di solidarietà che li lega in modo costante a Scilla ed ai suoi concittadini; particolarmente curata l’organizzazione delle varie fasi della cerimonia che è stata seguita fino alla fine dai componenti del comitato di recente costituito comprendente i nomi dei giovani: A. Bellantoni, presidente; C. Currò, vicepresidente; D. Fava, tesoriere; G. Lofaro, segretario. E dagli instancabili collaboratori P. Pirrotta, A. Varbaro, R. e P. Onorino, fratelli Famà ed altri di cui in questo momento mi sfuggono i nomi.

La permanenza in America, per quanto breve, è stata positiva e ricca di emozioni. Nelle varie visite presso le famiglie con ammalati o anziani, che più di tutti sentono il bisogno della vicinanza affettuosa di chi ricorda il paese natìo che forse non potranno più vedere, si è pure potuto fare visita al cimitero per pregare sulle tombe di concittadini colà deceduti.
Queste visite, anche se costano qualche sacrificio, sono molto utili per mantenere costanti i rapporti tra le due sponde, ma anche per consolidare le amicizie consacrate da decenni di vita e per rinsaldare l’unità in loco dei nostri emigrati, che altrimenti trovano sempre più difficoltà ad incontrarsi sia per le distanze che per gli impegni di lavoro che riempiono le loro giornate.
Per noi è stata una grande gioia poter condividere in questi giorni le loro soddisfazioni, le loro sofferenze, i loro problemi.
Francesco Como

(articolo tratto dal numero di dicembre del 1991 di “Insieme costruiamo la comunità”, mensile della comunità cristiana di Scilla dal 1983 al 2003).

1 commento:

Rocco ha detto...

Non si può fare altro che ringraziare i nostri amici scillesi residenti all'estero per il preziosissimo contributo elargito con generosità verso la loro indimenticata Terra natia. Come non ringraziarli per il dono dell'ospedale "Scillesi d'America" e come non ringraziarli per l'indispensabile contributo per la ricostruzione del nostro amato Tempio patronale?! La promessa che che faccio loro è che, passato questo periodo di angustia, ci impegneremo con tutte le nostre forze per riallacciare i rapporti e ricreare l'intensa collaborazione che ha segnato in positivo i decenni passati.