La chiesa Matrice
Parlare delle nostre chiese non è facile. La Storia di Scilla com’è ben noto si perde nella notte dei tempi. Già colonia greca prima dell’era cristiana, i suoi abitanti si spostavano in diversi porti del mediterraneo in modo particolare verso oriente, quindi presumibilmente, gli abitanti di Scilla entrarono subito in contatto con i cristiani dei primi secoli, ciò è testimoniato dalla menzione che San Girolamo fa nel III libro delle sue opere. Nel viaggio verso la Palestina, arrivato a Scilla, ebbe dai mariani di questo lido indicazioni precise sulla rotta più sicura da seguire per il suo pellegrinaggioverso la Terra Santa, questo nel 385 d.c. .
L’abitato di Scilla già dai primi secoli si è sviluppato sempre attorno alla rocca, il luogo dove ora sorge la chiesa Matrice che i bizantini chiamavano mesa, molto probabilmente è stato deputato sempre a luogo di culto, forse esisteva qualche tempio pagano che in seguito è stato adattato al culto cristiano, probabilmente è il luogo dove sorse la prima chiesa cristiana, per questo Matrice, cioè Madre. Questa chiesa è stata dedicata sempre alla Madonna, inizialmente sotto il titolo di Odigitria, Colei che indica la via. Nei secoli successivi furono costruite diverse chiese. La seconda costruzione sacra, fù edificata sulla rupe, dove oggi sorge l’antico faro, dai monaci basiliani che in quel luogo tra le rovine delle antiche fortificazioni fondarono anche un importante monastero. Entrambi furono dedicati a San Pancrazio. Delle altre chiese non ci sono notizie precise sulla loro fondazione, sicuro è che molte di esse, in modo particolare quelle del centro storico risalgono al periodo bizantino. Gli ultimi lavori di restauro della chiesa di San Giuseppe già dell’Annunziata, come riporta il canonico Minasi in “Notizie storiche sulla città di Scilla”, hanno portato alla luce le fondamenta di una più antica chiesa di epoca bizantina di piccole dimensioni con abside semicircolare e un piccolo vano nartace che serviva per ospitare i non battezzati.
Nel rione San Giorgio chiamato così per la presenza di una chiesa omonima situata verosimilmente dove oggi sorge la chiesa di San Rocco. 
Nel Rione Marina Grande esistevano diverse chiese. Partendo da punta Pascì vi era la chiesa dell’Addolorata un tempo sul promontorio in seguito costruita dove ora c’è il belvedere Morselli a forma di tempietto semicircolare e di questa costruzione rinane una sola colonna, la Chiesa delle Grazie sorgeva dove ora
c’è il muro della stazione proprio dove c’è l’entrata del lungomare, di questa chiesa si conserva la pala d’altare del XVI secolo e alcuni marmi custoditi a matrice. Nella marina c’erano anche la chiesa di San Nicola oggi l’argo San Nicola, la chiesa di Santa Caterina, nei pressi della chiesa dello Spirito Santo, gioiello architettonico dell’1700.Infine a Chianalea esistevano oltre la chiesa dell’Anunziata ora S. Giuseppe, già citata, la Chiesa di Santa Lucia della quale si
conserva la pala d’altare,e la chiesa di S. Maria di Porto Salvo ancora esistente, situata al centro del quartiere. +accanto+Portosalvo.jpg)
Oltre alle chiese citate esistevano e tuttora esistono diverse cappelle al di fuori del centro cittadino, le più conosciute sono la chiesa di San Giovanni nella parte alta di Jaracari oggi diroccata, rimane solo una cappelletta costruita di fronte, la cappelletta di San Giovanni di Mezzo anticamente romitorio Basiliano, e la cappelletta di San Rocco nei pressi della località Boccata.
Di tutte queste chiese oggi ne rimangono sette, resistite alla furia dei terremoti, allo scorrere inesorabile del tempo ed all’incuria degli uomini. Queste chiese rappresentano la storia e la fede degli scillesi, sono un tesoro da custodire e tramandare gelosamente. Purtroppo dal 2003 le nuove autorità parrocchiali hanno deciso di abolire la memoria liturgica della Vergine e dei santi legati alle diverse chiese, chiudendo le stesse alla fruibilità dei fedeli e dei turisti.
L'Auspicio è che l’enorme tesoro spirituale e artistico delle chiese scillesi non vada perduto per sempre.







