Giorno otto dicembre, la Chiesa venera la Vergine Maria sotto il titolo di Immacolata Concezione. Anche se la mancanza in Maria del peccato originale venne sancita ufficialmente con la proclamazione del dogma con la bolla “Ineffabilis Deus” da parte di papa Pio IX, l’otto dicembre 1854, la Chiesa venera Maria Ss. Immacolata già dall’XI secolo e, dal 1476, la festa venne introdotta nel Calendario romano. Scilla, che ha radici cristiane antichissime, ha avuto, da sempre, la vergine Maria come titolare della sua unica parrocchia. Inizialmente venerata sotto il titolo di Vergine Odigitria, da epoca compresa tra la fine del XV secolo e i primordi del XVI lo è sotto il titolo di Vergine Immacolata. E’ riconducibile a quest’età infatti la realizzazione della stupenda scultura marmorea raffigurante l’Immacolata, la cui iconografia si è da sempre rifatta alla descrizione della Vergine che San Giovanni fa nell’Apocalisse. La tradizione di venerare la Vergine Maria è rimasta, per Scilla, inalterata nel corso dei secoli ed anche ieri è stata osservata in un clima di preghiera, devozione e gioia. In una sola parola: in un clima di festa! Era da molti anni che il buon Dio non ci donava un otto dicembre soleggiato come quello di ieri. La solennità si è aperta con la celebrazione della Novena al mattino alle 6. E’ continuata con la solenne Celebrazione delle 11, nella quale Scilla ha accolto tre nuovi battezzati, ed è terminata con la recita dei Secondi Vespri solenni che hanno preceduto la processione per le vie del paese. La processione ha avuto inizio attorno alle 16,30 ed ha visto la partecipazione di tutte le realtà parrocchiali, della banda di Scilla e delle autorità civili e militari. E’ stato un percorso di preghiera, riflessioni e interventi musicali da parte della banda. Momenti molto belli sono state le soste davanti le Chiese e i luoghi di sollievo della sofferenza. In tali fermate, la preghiera è stata arricchita da riflessioni tematiche relative al luogo in cui ci trovavamo. Infine molto bello e commovente è stato il momento nel quale, arrivati in Chiesa, abbiamo elevato in alto la meravigliosa Effige della Vergine, che Scilla si onora di possedere, come a simboleggiare un elevamento verso il cielo. Don Francesco, dopo la processione, ha ringraziato il popolo, le autorità civili e militari e i gruppi presenti, ribadendo il suo attaccamento al popolo di Scilla che, giorno dopo giorno, si sente di amare sempre di più. In conclusione, penso proprio che siamo noi scillesi a dover ringraziare don Francesco, per averci dato la possibilità di vivere una giornata intensa di fede, devozione e gioia!
Rocco Panuccio
.
Rocco Panuccio
.
Nessun commento:
Posta un commento