Come è nato il blog "scillachiese"?

Questo blog nasce dalla fede e devozione che,
questo piccolo gruppo di ragazzi,
ha verso le proprie chiese
e ciò che rappresentano.

29 aprile 2008

Lettera ad un Amico Sconosciuto




In questi giorni ho notato che l’articolo sulle chiese di Scilla, e non solo quello, ha irritato un nostro visitatore, il/la quale ha pensato di postare un commento il cui testo, riporto qui di seguito:

“Che mala pubblicità che continuate a fare alla nostra parrocchia. Pensando a voi mi vergogno di appartenervi. Ma ringrazio Don Bruno per lo splendido dono che ci ha regalato... Già perchè nessuno di voi osa entrare in chiesa per inginocchiarsi di fronte al Santissimo... Se ancora non ve ne foste accorti noi a scilla abbiamo l'Adorazione Eucaristica Perpetua... Poche chiese in Italia la praticano e noi a Scilla ne abbiamo avuto il privilegio grazie sempre a Don Bruno. Vi preoccupate per il patrimonio artistico di Scilla e delle chiese chiuse e siete totalmente indifferenti a Gesù vivo in mezzo a noi... Continuate così perchè se volevate divertirci con le vostre barzellette ci state riuscendo”.


Questo ha portato molti di noi e mi ha portato a fare una riflessione che vorrei condividere con voi.(scritta l’indomani dell’arrivo del commento) ma che ho atteso di pubblicare per non condizionare il discorso che era nato.
Vorrei dire all’amico/a anonimo/a che ha lasciato questo commento, che al contrario, io non mi vergogno né di lui/lei né di chi condivide il suo agire e le sue idee, perché uno degli insegnamenti che ho ricevuto in parrocchia, è: ”ama il prossimo tuo come te stesso”, quindi sia nella mia vita privata che sociale (con non poche difficoltà tenendo presente nel mio agire tre passi biblici, il Signore è il mio Pastore……, Le Beatitudini e l’inno alla Carità), mi sforzo di applicare questo insegnamento, anche verso coloro che mi hanno calunniato, raccolto firme contro la mia persona, rinnegato l’amicizia, ecc., non provando nei loro confronti alcuna vergogna.
Per quanto riguarda l’Adorazione Eucaristica Perpetua, certo che me ne sono accorto, in special modo nell’estate scorsa, quando alcune persone distribuivano volantini sul lungomare, o quando come "Wanna Marchi" (paragone fatto da chi offriva le ultime iscrizioni del giorno), s’invitavano i fedeli a partecipare all’Adorazione Eucaristica. Sai, mi hanno insegnato che io devo essere il "volantino" di Cristo col mio agire, nel parlare, nel lavoro, nella famiglia ecc. Io, come tante altre persone, non sono nuovo all’Adorazione Eucaristica, noi ci dissetiamo da tanto tempo a questa fonte. Noi avevamo deciso di partecipare alla nuova Adorazione a modo nostro secondo la nostra esperienza, il primo mese, eravamo in tre, poi quattro, al terzo appuntamento, sei, dopo la terza settimana eravamo arrivati in undici, non perché avevamo fatto pubblicità, ma perché diversi ragazzi sapendo che noi avevamo iniziato questa esperienza, si sono voluti unire a noi.
Questo però non è andato giù, con la scusa di un disguido è stata montata una baraonda che ha portato ad un invito esplicito a non frequentare più la parrocchia, cosa che mi ha costretto ad accettare l’offerta (non il solo purtroppo), decisione estremamente sofferta, affinchè finissè quell’ episodio scandaloso, questo dopo aver preso consiglio da chi di dovere, perché un’altra cosa che ho imparato in parrocchia è che un cristiano non deve dare scandalo. Tu non mi vedi perché io non voglio irritare nessuno, dato che io sono stato invitato ad andarmene. Io in chiesa entro, ma enon suono la tromba, non metto la firma, perché il Signore vede e sa, perché Lui che si è donato e si dona per noi in modo particolare ogni giorno durante la Messa, ed è presente a Scilla oggi,e lo è stato sempre . Gesù non è solo in mezzo a noi, ma deve essere soprattutto DENTRO di noi. Noi dovremmo essere Ostensorio, ma se la preghiera non si tramuta in azione, la stessa rimane vuota. Quando si sta davanti a Cristo si prega prima per gli altri e poi per se stessi, gli altri, per primi, sono le persone con le quali non si è in comunione, quindi ti ringrazio se preghi anche per me. Chi contempla Cristo non dovrebbe provare disprezzo per il suo prossimo. Il fine di una parrocchia è quella di creare Comunione in Cristo, tra noi e con la Chiesa Universale, perché ti ripeto, è scandaloso per un cristiano creare divisione, ma per creare comunione non si può scendere a compromessi, infatti io come tante altre persone mi sono allontanato per questo, cosa che mi ha portato a frequentare altre parrocchie vicine dove ho trovato e tuttora trovo conforto, e la Fonte d'Acqua Viva. Tutto passa tutto finisce, le profezie, i doni, e i carismi, solo la carità non passerà.
Noi siamo di Cristo e della sua Chiesa e in Cristo dobbiamo restare, anche se il mondo intero si abbandonerà alle mode del momento la Via Giusta.è una sola, come ha detto il Vescovo in una sua predica a Scilla. Anche se alcuni uomini della chiesa non hanno un comportamento Santo La Chiesa rimane sempre Santa, perché in essa vi è Cristo.
.
Questa mia riflessione nasce dalla mia esperienza di parrocchia e non vuole essere un rimprovero o altro, questo spazio è dedicato al dialogo.
Devo ringraziare chi ha scritto i commenti successivi, in particolare Giovanni P. del quale condivido il pensiero
Io non so chi sei, ma se vuoi parlare con me puoi incontrarmi senza problemi. Il dialogo sereno è l’unico mezzo per fugare qualsiasi dubbio.
Grazie, Costantino.

P.S. Riporto un’estrapolazione di un discorso tenuto da padre Raniero Cantalamessa riportato da Zenit.
…….. A questo proposito, ha avvertito che “i falsi profeti non sono soltanto coloro che di tanto in tanto spargono eresie; sono anche coloro che 'falsificano' la parola di Dio. I falsi profeti sono coloro che non presentano la parola di Dio nella sua purezza, ma la diluiscono ed estenuano in mille parole umane che escono dal loro cuore”.
“I falsi profeti sono coloro che fanno tutto l'opposto e cioè trasformano il vino puro della parola di Dio in acqua che non inebria nessuno, in lettera morta, in vano chiacchiericcio”, in “chiacchiere profane [...] che non hanno attinenza con il disegno di Dio, che non c'entrano con la missione della Chiesa”. …….

25 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo che il commento dell'amico anonimo di cui sopra sia una inevitabile conseguenza di questo strano isterismo collettivo che pervade la nostra povera parrocchia. Mi fa sorridere il fatto che il nome di Don Bruno ricorra più volte nel suo breve intervento, anche questo ne chiarifica un pò lo scopo: incensare il sacerdote piuttosto che Gesù Cristo.. ma questione di punti di vista no? Mi diapiace che debba vergognarsi per colpa nostra, ci sarebbero situazioni ben più gravi per cui indignarsi ma suppongo che anche questo sia un punto di vista.
"Poche chiese in italia la praticano...", si va bene ma il concetto l'abbiamo capito dopo le innumerevoli volte in cui c'è stato urlato dall'altare che siamo tra i primi a "praticarla"(????).. quindi abbiamo vinto qualche cosa? Bhè.. mentre qualcuno, cercando di non cadere in stupide e inutili generalizzazioni naturalmente, chiede al Signore di notare quanto sia bravo e virtuoso come il fariseo, insieme ai miei amici io preferisco apettare davanti alla porta e fare un pò di compagnia al pubblicano.. sempre questione di punti di vista comunque.
barbara

Anonimo ha detto...

che dire? Che leggendo il tuo articolo mi riaffiorano ricordi tristi passati grazie soprattutto a persone che ritenevamo amici? no adesso non lo penso più! sai cosa penso Costantino, sai cosa penso Barbara penso che c'è Dio di mezzo in tutto ciò, penso che sia stato lui a volerci fare capire che quelli che ci circondavano non erano veri amici, penso che sia stato a lui a volerci mettere tutti sullo stesso cammino a condividere le gioie,i dispiaceri,le mortificazioni,tutti insieme, penso che sia stato lui a volerci rendere più forti e a far sì che la nostra fede divenisse ancora più salda. Quindi non tutti i mali vengono per nuocere, e il nostro caro Parrocco pensando di allontanarci e di isolarci non ha fatto altro che avvicinarci ancora di più a Cristo e rendere noi,( veri Amici),ancora più uniti, quindi Grazie Don Bruno perchè non volendo ci hai resi ancora più forti e capaci di far risplendere il sole alto, anzi altissimo sulla NOSTRA INCANTEVOLE PARROCCHIA rischiarendo anche quei cupi e neri nuvoloni che adesso la tengono all'ombra. Grazie per le vostra testimonianze Giusy

Anonimo ha detto...

La carità ha come frutti la gioia, la pace e la misericordia; esige la generosità e la correzione fraterna; è benevolenza; suscita la reciprocità, si dimostra sempre disinteressata e benefica; è amicizia e comunione:

Anonimo ha detto...

Caro/a amico/a,
purtroppo, credo che le barzellette non le stiamo raccontando noi, ma tutti coloro che, invitati qualche anno fa da don Mimmo a collaborare in Parrocchia, hanno seccamente rifiutato storcendo il naso, mentre ora, quasi, non conoscono famiglia per aderire a qualunque iniziativa promossa da don Bruno...miracolo o lavaggio del cervello?!?
Meditate, gente, meditate...
Baci a tutti da Francesca (La Spezia)

Anonimo ha detto...

ciao a mia sorella...
si può usare il blog per saluti personali? si? allora.. ciao mia sorella!

Giovanni Panuccio ha detto...

Certo che puoi, Barbara. Anzi: devi! Ne approfitto anch'io per salutare Francesca, della quale ricordo perfettamente le lacrime che a dirotto le solcavano il volto il giorno del commiato di don Mimmo, della citazione del quale la ringranzio. Ai tempi scillesi di don Marturano, molte persone in perfetta buona fede ritenevano che la sua pastorale fosse carente sul piano della catechesi. Io già allora non condividevo questo giudizio e rivendico di appartenere a quanti - non so se pochi o tanti - apprezzavano enormemente le sue omelie, che avrebbero ascoltato per ore. Cosa che gli dissi e che gli fece piacere. Analogo apprezzamento per i suoi editoriali su "Insieme" che, a pensarci bene, potremmo selezionare e ripubblicare a puntate su Scillachiese. La catechesi di don Mimmo, infatti, è - secondo me - molto efficace perchè "testimoniata" più che "insegnata". Una catechesi fondata non su ambiziosi programmi di esegesi biblica o di esercizi spirituali ma su proposte semplici, tratte dalla vita, eppure trasudanti di valore evangelico in ogni aspetto. Quanta catechesi c'era nel racconto dei grandi sacrifici dei suoi genitori per consentirgli di studiare o del compagno delle elementari, solitamente scorbutico, che con i soliti medoti spicci "obbligava" un altro compagno piuttosto male in arnese - presentatosi a scuola con un pezzettino di salame imbrattato dall'inchiostro del calamaio - ad accettare metà della sua abbondante merenda a base di pane e companatico? Certo, quella di don Mimmo non era l'età dell'oro. Anche allora c'erano tra noi discordia, incomprensione, risentimento per la mancata accettazione di talune proposte pastorali o organizzative accompagnata dall'accettazione di proposte fatte da altri etc. Quella che proviamo - o, almeno, che provo io - non è nostalgia per un passato comunque già consegnato alla storia. E' il rimpianto per una impostazione dei rapporti umani basata sull'ascolto, più che sull'enunciazione delle proprie idee; sulla comprensione e sulla pacata e amorevole correzione, piuttosto che sul rimprovero, l'invettiva infamante e l'anatema non replicabile; sulla motivazione delle proprie decisioni, anzichè sull'arbitrio capriccioso; sulla mediazione ragionevole e il paziente appianamento dei conflitti, piuttosto che sulla loro soluzione sempre in favore di determinate persone e scelte; sulla valorizzazione di molte intelligenze e attitudini, piuttosto che sul monopolio di fare tutto affidato a pochissimi che, inevitabilmente, si traduce in monopolio a fare nulla. E non si può tacere l'autentico "amore per Scilla" veramente sorprendente in un uomo che non era un suo figlio che - pur simpaticamente mascherato da battute e "sfotto'" - si è chiaramente espresso in tante opere di recupero e salvaguradia del patrimonio artistico - che è patrimonio pienamente religioso e non estraneo alla fede ed all'amore per "le cose visibili ed invisibili" (tra le quali ultime vi è proprio l'ingegno artistico) create dall'amore infinito di Dio - oltre alla valorizzazione della Casa della Carità e degli istituti di accoglienza. Credo che animando questo sito, la cosa più utile che possiamo fare è proprio conservare questa eredità d'amore, non dimenticarne il significato, applicarla ai nostri rapporti interpersonali, compresi i nostri interventi su questo sito, ed allora certamente la speranza di una Scilla migliore - cioè fondata sull'amore - non sarà troppo irrealistica. Giovanni Panuccio

Anonimo ha detto...

Che dire di don Mimmo??Basta un "GRAZIE" grande quanto il mondo??

Anonimo ha detto...

Ragazzi!!!!!!!!siete diventati come una droga!!!!!!!!!
apro gli occhi e penso al vostro
blog e non vado a dormire se non vi
ho visitato.
Siete troppo forti!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

mamma mia ke esagerazione però!!

Anonimo ha detto...

"LUI" è un pò duro e allontana chi non la pensa come lui..."VOI" avete creato un muro e non cercate di avvicinarvi...io al contrario di "LUI" e di "VOI" seguo il Santo Vangelo e voglio bene sia a "LUI" che a "VOI"...pace.

Anonimo ha detto...

ciao a tutti.. ero in giro su internet e mai avrei pensato di trovare un blog sulle chiese e soprattutto di scilla.. perchè anch'io come voi sono scillese e ne vado fiera.. non frequento moltissimo la chiesa ma mi sento sempre e comunque vicina a dio.. da quando don bruno è approdato a scilla tante cose sono cambiate.. fore troppe.. mi sembrano lontani i giorni che con ansia si aspettava il 19 marzo per festeggiare tutti insieme san giuseppe, quei momenti di gioia popolare e non solo che vivevo insieme ai miei amici d'infanzia o anche la bella festa dell'immacolata per non parlare della festa di san rocco.. dove sono i momenti belli che abbiamo vissuto e che per colpa di qualcuno non rivivremo e chi arriverà dopo di noi non li potrà mai vivere? Mi chiedo come si può "adorare" chi ci ha tolto questo e molto altro.. ragazzi ne ho sentite e viste tante forse troppe come ad esempio che la chiesa di porto salvo è sconsacrata (questa è stata una delle + grandi "cavolate" che ho potuto sentire) oppure mi sono resa conto che durante la processione di san rocco a stento si ode la vera canzone del nostro San rocco solo perchè ad intonarla ci sono veri fedeli ma la voce di questi fedeli viene sopraffatta da chi ha in mano il microfono e intona altri canti.. a questo punto mi chiedo davvero perchè noi scillesi abbiamo permesso che ci venissero strappate le nostre tradizioni e il nostro modo di essere vicino a Dio e alla chiesa. Può, secondo voi, una cittadina come scilla essere divisa come lo siamo noi in questo momento? per me non è possibile.. comunque mi sento di dire che nel mio cuore porterò per sempre il grande insegnamento di Don Mimmo.. lui ha tenuto unita la comunità altri hanno lottato per dividerla...

Marisol...

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti, che dire...purtroppo sono tante le cose ma..questi anni di dolore e sofferenza forse é DIO che ci mette alla prova.Io ho vissuto la mia adolescenza in chiesa,nella mia chiesa di scilla con grande gioia e amore,avendo come AMICI persone meravigliose.Che dire del nostro caro Don Pippo,sacerdote in ogni momento della sua vita, sempre vicino ai giovani, facendoci sentire Gesù dentro di noi e trasmettendo i suoi insegnamenti anche a quelli che non vivevano la nostra gioia.Che dire,di Sara (mia amatissima catechista)di Mimmo,Adolfo e tante altri,pilastri di fede e amore in Dio.Essi mi hanno e ci hanno trasmesso l'amore di DIO come lo vivevano loro,portando aiuto e conforto a chi aveva bisogno.Che belle esperienze in ACR,confrontandoci con ragazzi di altre parrocchie.Eravamo ragazzi sempre impegnati,con il giornale da distribbuire,con i pacchi da sistemare quando c'era la raccolta per i fratelli bisognosi, gli innumerevoli incontri con altre realtà.E tutto questo con grande gioia e amore.Cosa dire all'anonimo che si indigna per colpa nostra?Mi dispiace per te,ma non posso accettare da buona Cattolica questo fanatismo religioso.Io ho ricevuto lo Spirito Santo dentro la chiesa e non in un salone,oppure se non svengo ho il diavolo dentro o lo Spirito Santo non ne vuole sapere niente di me.Io non accetto queste scemenze.Io ho bisogno di ascoltare la parola di Dio in chiesa e poi ritornando a casa perdonare chi mi fa soffrire,come stò facendo con te, anonimo.Vorrei dire tante altre cose ma..è meglio chiudere.Devo dire grazie al Signore che nella mia formazione ho conosciuto Don PIPPO,Sara,Mimmo perchè i loro insegnamenti mi hanno aiutato ad avere sempre fede ,anche quando brutte malattie hanno bussato la mia porta.E grazie a questa fede in DIO ho superato tanto dolore.GRAZIE amici miei.CIAO a tutti

Anonimo ha detto...

...La pubblicità,anonimo la stai facendo tu ma molto negativa,ti dico perchè.Io ho deciso di non andarepiù in chiesa a scilla(non sono pazza),perchè ero stufa di sentire ogni domenica, anzichè la spiegazione del Vangelo,le criticheche don Bruno faceva al fratello di turno(naturalmente chi non la pensava come lui).Non giudicarci che potresti essere anche tu il prossimo se non ci cali a testa.Annulati come persona e lui sarà felice,pensa e agisci con la sua testa,durerai a lungo.L'adorazione,hai ragione è molto importante,inginocchiarsi e pregare il Santissimo.Ma perchè 24 su 24?Come la faceva don Mimmo non andava bene?Provocazione:è vero che i jolly lavorono molto?Comunque l'adorazione doveva nascere quando c'era serenità nella parrocchia cosa che non esisteva in quel periodo(oggi è peggio).Ricordo che dopo pochi giorni don Bruno apostrofava dei giovani con brutte parole.Ricordi? era il girno dell'Immacolata,bell'inizio.Ti schiarisco io la memoria ,sai è passato un pò di tempo:mele marce,non uomini non cristiani e mafiosi.Che inizio di fede.Comunque, questo è il parroco della pace dell'amore, dell'unione?No.Mi dispiace più lui che per me (noi).Io vado a Villa come tanti per ascoltare la santa messa,e padre Ernesto ci spiega il Vangelo con naturalezza facendo solo esempi per come lo dobbiamo vivere oggi,niente contro i villesi.Anonimo, sei incantato come purtroppo eravamo anche noi.Piccola cosa,le chiese di scilla sono state ristrutturate grazie a noi, forse hai partecipato anche tu,e non si possono veder crollare così.E' vero sono un bene cultarale,ma per noi il valore è più grande,ci sono i nostri Santi.Rifletti.Ciao e buona domenica.

Anonimo ha detto...

Don Mimmo un santo tra noi,e noi non l'abbiamo riconosciuto.Solo adesso ci rendiamo conto di ciò che abbiamo perso.Grazie di cuore don Mimmo,grazie a nome delle tante famiglie che nel silenzio del suo cuore ha aiutato,grazie e sostenetici in questo periodo un pò travagliato con la vostra preghiera.

Anonimo ha detto...

E' vero cara Flora, abbiamo avuto per 19 anni un sacerdote meraviglioso.Ha fatto tanto per scilla.Ha aiutato tante famiglie in difficola',ha fatto ristrutturare le nostre belle chiese,e la sua porta era aperta a tutti, nessuno escluso. In una cosa ti sbagli Flora, non e' che non l'abbiamo riconosciuto,era l'umilta' di don Mimmo che di tutte le cose che ha fatto ce le faceva vedere come cose normali,che un vero Padre fa con i suoi figli.Penso che avra' sofferto in 19 anni,ma dalla sua bocca mai una parola.Dall'ambone ha predicato amore,fede e carita',le 3 parole che noi cattolici dobbiamo ricordarci.Ha messo la sua vita a disposizione di tutta la comunita' e tutti noi siamo riconoscenti,perche' vivevamo nella nostra comunita' senza criticarci.Don Mimmo, ci porta nel suo cuore e prega per noi questo e' sicuro,perche' don Mimmo era ed e' sempre don Mimmo, e noi scillesi non lo dimenticheremo mai.
Un saluto affettuoso a te Flora,e in particolare a don Mimmo.
Ciao a tutti.

Anonimo ha detto...

meglio tardi che mai!
don Mimmo sarà contento di questo
ma conoscendolo si rattristerà nel
saperci così disperati e tristi,
lui che ha speso tutto se stesso
pur di rasserenare i cuori.

Anonimo ha detto...

Cara amica Flora nessuno mette in dubbio le qualità umane e di apostolato di don Mimmo, ricordiamoci anche di don Pippo e prima di lui don'Andrea. Per quanto riguarda questo periodo travagliato, ti chiedo: cosa stai facendo tu per superarlo...ti chiudi in te stessa...non cerchi il dialogo...non accetti...non perdoni. Questo mio pensiero non è rivolto solo a te ma anche a tutti coloro che vivono questo periodo travagliato. Ciao

Anonimo ha detto...

fino a poco tempo fa don bruno era insostituibile......quanta ipocrisia possono avere le persone.....
fede speranza e carità
proprio.......

Anonimo ha detto...

buon pomeriggio a tutti io non voglio giudicare nessuno pero' una domanda mi sorge spontanea ma come e' possibile che tutti quelli che dicono di essere cresciuti in chiesa possano essere cosi' non rispettosi(permettetemi il termine)con il loro parroco e di conseguenza con la chiesa?
questo è il frutto di tutti gli anni che avete passato in chiesa?
beh devoo dire che fa davvero paura....
che sia don bruno o qualsiasi altro e' obbligatorio e lo sottolineo portare rispetto per l'abito che porta.
state davvero esagerando

Giovanni Panuccio ha detto...

Se il proverbio dice "Morto un Papa, se ne fa un altro", figuriamoci se un Parroco (qualsiasi Parroco di qualsiasi Parrocchia) sia insostituibile! Quanto alle accuse di ipocrisia - malattia che tutti, se non vogliamo darcela a bere, abbiamo contratto e contrarremo più volte nella vita - è veramente difficile accettarle da chi si nasconde dietro l'anonimato. Si sa che a scusarsi senza essere espressamente chiamati in causa si rischia di autoaccusarsi. Però, in mancanza di chiarezza rispetto ai destinatari ed anche alle concrete contestazioni dell'anonimo che precede, mi permetto di rispondere lo stesso per quanto mi riguarda. Chi voglia sapere il perchè IO, GIOVANNI PANUCCIO - personalmente - non consideri il sac. Verduci una valida guida spirituale si legga il mio commento dell'11 maggio 2008 in calce all'articolo "Le Chiese di Scilla". Non ci sono calunnie, nè offese, nè - spero - ipocrisia. Solo fatti, circostanze storiche effettivamente accadute e verificabili, atteggiamenti insopportabili in un laico, INSOPPORTABILISSIMI in un presbitero. Tutto qui. Il rispetto sempre dovuto ai sacerdoti implica anche, come inevitabile conseguenza, una maggior responsabilità nei sacerdoti stessi ad essere testimoni di Fede, di Speranza e di Carità. E poi il rispetto non può mai essere disgiunto dalla verità - nuda e cruda: quella costituita di fatti e parole dei quali OGNUNO deve assumersi la sua responsabilità. Detto questo, anche se dalla mia tastiera non credo siano mai provenute e m'impegno a far di tutto perchè mai provengano in futuro, chiedo scusa al sac. Verduci ed a qualsiasi altra persona che possa essere o anche solo sentirsi offesa dalle parole che, da parte di chiunque, siano apparse o appariranno su Scillachiese. Giovanni Panuccio.
PS: il firmare il propri interventi, oltre ad essere cosa degna e decorosa verso se stessi e verso gli altri, ha anche un'utilità pratica. Se uno, cioè, sente il bisogno di replicare ad un intervento precedente, è giusto che possa indicare chiaramente il destinatario della sua replica senza chiamare in causa sempre il solito signor Anonimo, che ha troppe opinione diverse per essere, appunto, un signore ben preciso!

Anonimo ha detto...

Caro anonimo/a chi sei tu per rivolgere questa domanda? Uno psicanalista o un sacerdote?Ho capito! Forse vuoi promuovere una terapia di gruppo? La tua provocazione mi sembra alquanto fuori luogo.Poi, perché dovremmo rispondere a chi non ha avuto il coraggio di firmarsi?Raccontaci invece cosa stai facendo per aiutare queste persone, che stanno attraversando (come dici tu) un periodo TRAVAGLIATO? Un consiglio, se tu da cristiano vuoi aiutare i tuoi fratelli, non li provocare, dialoga con parole che nascono dal cuore, bastano pochissime parole vere per tirare qualcuno fuori dai guai, per confortarlo, per ridargli la possibilità di sorridere e sperare, per toglierli un grosso peso dal cuore.Mi è capitato più volte e mi sono sentita rinascere e diventare leggera.Bastava una frase sincera accompagnata da un sorriso ed io ero di nuovo felice.

Anonimo ha detto...

Cara amica Lucrezia, non sono ne un sacerdote ne un psicologo, ne uno che vuol fare terapia di gruppo, sono soltanto una persona che desidera che a Scilla ci sia armonia e pace e non tutti contro tutti. Tu dici a me di dialogare e non provocare: tu dialoghi...? tu sorridi a chi pensi ti abbia fatto male...? tu dici parole sincere e di cuore a chi pensi ti abbia ferito...? tu perdoni...!
Tu pensi che la situazione che si è creata a Scilla porti a me serenità...no, anch'io soffro come te e forse più di te.
Non ha importanza la firma, è importante dire e capire quello che si ha nel cuore.
Ti abbraccio con vera cristianità

Kostas ha detto...

Quando ho visto il commento dal quale, è nata la mia riflessione, mi sono meravigliato, che chi entra in chiesa, decidendo di fare un cammino, come può provare sentimenti così lontani dalla dottrina della chiesa. Chi ha deciso di lasciare nel blog la propria testimonianza, a messo a disposizione di tutti noi la propria esperienza, che lo porta a fare scelte, per alcuni discutibili, per chi sceglie di farle basilari. Noi che abbiamo difeso l’esperienza parrocchiale che ognuno ha fatto in questi anni ci sembra inopportuno, moderare i commenti perché credo che ognuno debba esprimere le proprie idee.
Nei commenti d’oggi vedo che alcuni si scaldano, al sentir dire che non tutto procede come si vuol fare apparire. Chi decide di commentare sul blog mettendo la firma, dicendo davanti a tutti, le proprie preoccupazioni, perplessità, o delusione verso chi si pensava, essere la propria guida deve avere la stima di tutti, perché parlando chiaro apertamente, non condividere le scelte che un’altra persona compie, non è parlare male, per una ragione personale, certo che se una persona nella quale ho riposto fiducia disinteressata mi delude, o meglio credo che sbagli, per il suo bene gli faccio notare dove sbaglia. Sbaglia invece chi scrive lettere anonime, o commenti senza paternità, per creare zizzanie o altro, far credere che chi non condivide le scelte altrui, lo fa per scopi, o per delusioni personali. Non opera bene chi approfitta della sua carica chiunque esso sia, per aggredire, apostrofare con aggettivi che non si addicono non a chi li riceve, essendo questo figlio di Dio, tanto meno chi li pronuncia essendo colui che, è stato mandato a pascere il gregge. Cari amici anonimi, mi dispiace, io non condivido la vostra affermazione che chi scrive nel blog, non è disponibile, al dialogo o non fa niente per rinsaldare la comunità. La persona che mette la faccia, il nome, il pensiero, cosa deve fare altro, per dire che sulle sue conoscenze, tenendo presente la dottrina della chiesa, il consiglio d’uomini di chiesa, l’esperienza avuta con altri sacerdoti, gli insegnamenti del Papa del Vescovo, di chi sta parlando male? Di chi non ha rispetto? È ipocrita chi si nasconde dietro un falso rispetto, per avallare scelte che nulla ha a che fare con la chiesa. Le Feste comandate si dicono tali perché sono un obbligo per chi si professa cristiano rispettarle, una di queste è la Pentecoste. La chiesa Prevede che ogni sacerdote nei giorni di festa possa celebrare TRE Liturgie, questo per dare la possibilità a tutti di poter partecipare alla DIVINA EUCARISTIA, perché questo non è rispettato? Il gregge deve riconoscere il proprio pastore, ma anche il pastore deve riconoscere il suo gregge, ma anche se gregge può chiamare il pastore Pecoroni le sue pecorelle, soprattutto se smarrite? Appartiene alla Chiesa Cattolica la dottrina che le colpe dei padri cadono sui figli, che le malattie sono causate da colpe ed errori commessi dai nostri antenati? Io non appartengo a questa chiesa, io non appartengo al Don di turno io appartengo alla Chiesa Cattolica che insegna e riconosce l’AMORE di DIO UNO E’ TRINO…….. , Credo nella remissione dei Peccati, CREDO nella COMUNIONE dei SANTI...... e mi GLORIO di PROFESSARLA. Sono riconoscente a tutti i sacerdoti che con la loro vita e le loro opere ma con poche parole, mi hanno insegnato cosa vuol dire seguire Cristo, anche quando a causa di ciò si è calunniati. Mi dispiace veramente che in molti oggi non hanno la possibilità di vivere la nostra stessa esperienza, e usano questo spazio di confronto solo ad insulti e calunnie, col vs. anonimato anomalo, quali frutti portate alla comunità, se chi scrive sta sbagliando in qualche cosa perché non vi avvicinate esponendo come noi in prima persona per parlarci di Cristo e della vs. Esperienza?
Grazie aspetto chi vuole dialogare, con molta disponibilità, ma senza anonimati, ai cristiani durante il battesimo, ricevono un nome usatelo.
COSTANTINO

Anonimo ha detto...

Cara amica/o quello che hai nel cuore l’ho capito benissimo e il tuo desiderio e lo stesso del mio, scusami ma io pensavo che volessi provocare .Un fortissimo abbraccio e ricordati che tutto passa,e
e che dopo la tempesta torna sempre il sole.

Anonimo ha detto...

Io credo che, proprio grazie agli insegnamenti che abbiamo ricevuto, tante volte abbiamo lasciato correre qualche provocazione di troppo e qualche insulto celato maldestramente in un finto insegnamento.
Io posso dire di avere più di una volta fatto scivolare, tra lacrime versate DA SOLA A CASA MIA, punzecchiature PESANTI delle quali non capivo il senso. Quindi, pregherei chi non ha vissuto certe situazioni di non ergersi a giustiziere o a simbolo di moralità perchè non credo sia veramente il caso.
Camminate per la vostra strada se la ritenete corretta e buona fortuna, un giorno magari mi aiuterete voi a capire.