Come è nato il blog "scillachiese"?

Questo blog nasce dalla fede e devozione che,
questo piccolo gruppo di ragazzi,
ha verso le proprie chiese
e ciò che rappresentano.

29 giugno 2008

San Rocco inizia la Festa

Questa Domenica iniziano le Domeniche in preparazione alla Festa di San Rocco. Tutti aspettiamo che le porte della cappella che per un anno, ha custodito la n.s. Venerata Statua si aprano e tutti insieme possiamo rivivere quell'emozione che proviamo nel rivedere un amico al quale ci lega l'amore di Cristo. Tutti accompagneremo la statua in chiesa con il cuore pieno di gioia e di emozione. Quest'anno quest'evento è ritornato nella TRADIZIONE, cioè di domenica non il sabato. Speriamo che queste domeniche in preparazione all'attesa Festa del n.s. Patrono siano ricche di momenti di fede. Noi tutti affidiamoci al n.s. Protettore affinché la sua amicizia ci guidi per il giusto cammino.



“ SANTA ROCCU U PRUTITTURI “

Ogni annu o bona genti, puntuali ndi ncuntramu,
nta sta chiazza tutti allegri, cu sta festa ndi scialamu.
Cu a scasa e cu a nginocchiu, a Santa Roccu ndi priamu,
se campamu l’annu chi veni, sempri cca mi ndi ritruvamu.

O Beatu Santa Roccu chi ra Francia Tu vinisti,
pi li poveri e li malati, ogni mumentu tu priasti.
Paisani e furisteri, chi i luntanu vui viniti,
e cu tanta cuntittizza, a Santa Roccu vui lurati.

Santa Roccu ra Gran Putenza, siti chinu ri bontà,
ogni annu cu primura, tanta genti veni cca.
Ma veni cca nti Tia, chi pi tutti si tantu bonu,
purtamu an processioni, Santa Roccu lu patronu.

Simu allegri e assai cuntenti, chi priparunu a To festa,
candu nesci ra To Cresia, tutta a genti e dda ca spetta.
Priparandu i Triunfinu, e lu focu i mezzanotti,
a Scilla cca nti nui, rriva genti i tutti i parti.

Sintiti bona Genti, ieu chi vi vosi riri,
pi Scilla e furisteri, sta canzuni vosi cantari.
Ma prima mi finisciu, u cori ieu mi toccu,
grirati assiemi a mia, EVVIVA SANTA ROCCU !!!

SALVATORE BRIGANTI

Le foto dell'uscita di San Rocco 2008






AVVERTENZA: La colonna sonora del video - costituita dalla marcia "Parata d'Eroi" eseguita dalla Banda "Città di Scilla" - è stata aggiunta in fase di montaggio dal WebmasterScillachiese in quanto - fin dall'ormai lontano 2004 - le autorità parrocchiali subentrate l'anno prima non ritengono necessaria la presenza della Banda nelle tradizionali cerimonie di Esposizione e Riposizione della venerata statua di San Rocco. (lo staff di Scillachiese)

24 giugno 2008

Natività di San Giovanni Battista

Fede e Devozione a Scilla
La devozione verso San Giovanni, è molto antica questo lo testimonia una visita pastorale riportata dal canonico Minasi nel libro "Notizie Storiche sulla Città di Scilla".
Gli Scillesi, hanno avuto verso questo Santo una devozione del tutto particolare come particolare è San Giovanni, è cugino di Gesù, ha annunciato la venuta di Cristo, lo ha Battezzato affinchè egli potesse iniziare la sua missione nel mondo "Questi è il mio Figlio prediletto".
Molti Scillesi oggi legano la loro devozione verso questo Santo, alla chiesa omonima che si trova a San Giorgio, ma un tempo esisteva una chiesetta a Jaracari oggi rudere, e due cappellette dedicate sempre a San Giovanni, detto S.G. u primu, S.G. u menzu.
Bisogna dire che oggi la chiesa di San Giovanni in San Giorgio versa in condizioni Disastrose, l'incuria è forse la volontà di alcuni di "distruggere" quest’edificio sacro, a fatto sì che in pochi anni la struttura abbia subito ingenti danni, che rendono quasi inagibile la stessa, di questo ci occuperemo prossimamente in un articolo apposito.
Comunque le cappellette e la chiesetta di Jaracari, pur versando in condizioni molto precarie, (tranne la cappelletta di jaracari restaurata nel 1988 dai devoti di Scilla), non sono state mai dimenticate ad esse sono legate molte tradizioni.
Una mia parente proprietaria del terreno vicino alla chiesetta mi raccontava che un tempo forse verso la fine del settecento un ragazzo, mentre pascolava le pecore incontrò un uomo vestito di pelli (questo lo ricorda un dipinto conservato nella chiesa in San Giorgio dove si nota alle come sfondo l'ambiente proprio di dove sorge la chiesetta a Jaracari, mentre la pala d'altare della già citata chiesetta oggi è conservato nella chiesa di San Rocco), il ragazzo forse incuriosito chiese chi fosse, lui rispose che era San Giovanni. Lo stesso Santo, disse al ragazzo di raccontare quest'apparizione, affinchè la gente potesse andare a pregare (Come ricordavo in questi luoghi vi erano dei romitori basiliani dedicati a San Giovanni). La Voce si sparse in tutto il paese ed anche nei paesi vicini ed in Sicilia, molte persone giunsero in quei luoghi, e ricevettero molte grazie.
Tutt'oggi la devozione a San Giovanni e Viva anche se come altre tradizioni non è ritenuta importante per la fede.

Ancora oggi Il 24 mattina prima che sorga il sole, molte persone s’inerpicano a piedi nell'antica via di San Giovanni, per incontrarlo, figli degli antichi devoti che all'appello del Santo hanno risposto con Fiducia e Devozione. A lui raccontano le amarezze e le gioie della vita, le attese e le delusioni, chiedono una Bona Nuova, La Buona Novella che due Millenni fà annunciava la venuta di Cristo.
Ringrazio quanti in questi anni hanno mantenuta viva questa devozione, le tradizioni come le persone muoiono, quando nessuno perpetua il ricordo. Mi auguro che al più presto le cappellette e la chiesetta di Jaracari possano ritornare funzionali ed infine che la chiesa di San Giovanni in San Giorgio che custodisce molte opere d'arte, sia al più presto restaurata è Fruibile ai suoi devoti.
Costantino

16 giugno 2008

AVIS CUP 2008

Come avevamo già informato i nostri lettori, l’AVIS a Scilla quest’anno compie ben 10 anni di attività, ma a questo evento non poco importante, pochi giorni fa se ne è aggiunto un altro forse di minore importanza ma che fa sentire la presenza della nostra sez. comunale in tutto il territorio reggino: la squadra “ScillAvis” si è posizionata al secondo posto nel torneo di calcio a 5 organizzato dall’associazione comunale di Reggio Calabria “Avis giovani” nei giorni 7 e 8 giugno. Devo dire che la risposta alla proposta di partecipazione al torneo è stata immediata e con la partecipazione del direttivo (devo sottolineare sempre presente e disponibile) siamo riusciti a creare la nostra compagine: ScillAvis!!. Il team medaglia d’argento era composto complessivamente, tra donatori e collaboratori dell’associazione, da 9 giocatori: Andrea Cutrupi, Eugenio Diano, Giovanni Luca Bellantoni, Francesco Caratozzolo, Marco Scudo, Giovanni Scudo, Francesco Montemurro, Valentino Varbaro e Mario Cardona.



L’avventura è iniziata giorno 7 giugno, devo dire non nel migliore dei modi, ma con un folta compagine di pubblico!!! a sostegno,. Prima partita prima sconfitta con il risultato secco di 10 a 6 per Avis Pellaro. Devo dire però non una brutta partita caratterizzata soprattutto dalla cosiddetta “saga dei pali” che ci ha impedito perlomeno di accorciare le distanze.
Nonostante la brusca partenza il morale era alto e lo spirito quello dell’inizio: partecipare con rispetto verso gli altri e perlopiu tenere alto il nobile gesto che è la donazione.
Per qualificarci avevamo bisogno di due vittorie e cosi è stato, sbaragliando grazie all’apporto del collettivo le due compagini reggine. Eravamo in semifinale!!. La semifinale appunto che si è svolta il giorno successivo (8 giugno) contro gli stessi organizzatori dell’AvisCup 2008 ovvero Avis giovani Reggio Calabria. Il match è stato avvincente, ma a spuntarla è stata proprio ScillAvis. E pensate un po’ a chi incontrammo in finale?Proprio la squadra che ci aveva sconfitto la prima partita: Avis Pellaro che si è aggiudicata poi il match e quindi il torneo però non più con un risultato dilagante ma con un solo goal di scarto.

Nonostante tutto, devo dire a nome di tutta la squadra, che è stata un’esperienza tutta da rifare, ma un grazie sincero va in ogni modo al Presidente ed al vice Presidente della sez. Avis di Scilla che ci hanno sostenuto e permesso di partecipare a questa iniziativa in tutti i sensi.
A nome del direttivo speriamo invece di poter organizzare la manifestazione proprio nel comune di Scilla e chissà ripeterci di novo nell’impresa, ma con un gradino più su!
Vorrei ricordare appunto che domani Sabato 14 giugno si svolge la cena annuale dell’Avis presso il Ristorante “Da Michele” per festeggiare anche gli eventi prima descritti.
Eugenio










13 giugno 2008

"Sant’Antonio da Padova a Scilla"

Fra le tante devozioni che legano gli scillesi con i propri santi patroni, particolare rilevanza ricopre quella verso Sant’Antonio da Padova. Questo grande Santo, fra i più venerati d’Italia, occupa, da tempo immemorabile, un posto particolare nel cuore di ogni scillese. Su sette chiese esistenti oggi a Scilla, quattro posseggono icone che Lo raffigurano, e ben tre - le chiese dello Spirito Santo, di San Giovanni Battista e di San Rocco - posseggono anche delle pregevoli statue. La cosa che colpisce di più è il fatto che sia nella chiesa di San Rocco sia in quella dello Spirito Santo ci sono addirittura più opere d’arte a Lui dedicate. Nella chiesa di San Rocco vi sono due grandi tele settecentesche, una che raffigura Sant’Antonio genuflesso di fronte a Gesù Bambino, posta nella zona absidale, ed un’altra di identiche dimensioni e di fattura similare, che raffigura il Santo nell’atto di far riacquistare la vista ad una donna, collocato a destra del maestoso portone d’ingresso. Entrambi i quadri appartenevano al convento dei Padri Osservanti che sorgeva lungo la via che oggi, proprio per l’antica presenza del convento, è denominata “Orto Monaci”. Inoltre, nella suddetta Chiesa, vi è un busto marmoreo di piccole dimensioni, che raffigura il Santo privo di Bambino, originariamente collocato nella cripta della stessa chiesa. Nella chiesa di Spirito Santo vi è un bellissimo dipinto, anch’esso settecentesco, che raffigura il Santo per intero ad altezza naturale, posto come pala di uno dei due altari laterali in marmo. Nel vano sottostante la sacrestia, si trova “gettata”una scultura lignea del santo, molto antica e ormai completamente erosa a causa dell’incuria umana, mentre in chiesa ve n’è custodita un’altra, che risale alla prima metà del XX secolo, scolpita a Lecce. La grande devozione, da sempre presente, ha portato a celebrare, fino a cinque anni fa, la TREDICINA , ossia i tredici giorni in preparazione alla festa, in due orari diversi e in due chiese diverse. La mattina alle 7 la celebrazione era svolta nella chiesa di San Giovanni e la sera alle 19 nella chiesa di Spirito Santo. Inutile dire quale fosse la partecipazione, perché è ovviamente intuibile dalla necessità di celebrare due messe al giorno e in due chiese diverse della parrocchia! Subito dopo la seconda guerra mondiale, si è deciso di celebrare la festa di Sant’Antonio portando in processione la statua custodita nella chiesa di San Giovanni. Ma la cosa più sorprendente è che il comitato organizzatore era composto da tredici persone, tutte di nome Antonio! E’ triste parlare sempre al passato quando si tratta di descrive la nostra storia e le nostre tradizioni. Senza passato non vi sarà futuro! Nel porgere i miei più cari auguri a tutti coloro, uomini e donne, che portano il nome di questo grande Santo, in tutte le sue varianti, chiedo al Signore nostro Dio che, per intercessione di Sant’Antonio, faccia sì che presto si possa tornare a parlare al presente delle nostre sante tradizioni e al passato di questo periodo di angustia.

Rocco Panuccio